La Parrocchia di San Menna
È certo che la chiesa di S. Menna esisteva già almeno nel 1215. Infatti, essa viene citata, come anche quella di S. Giorgio, in una bolla di papa Innocenzo III, risalente proprio a questo anno, in cui sono elencati i beni dipendenti dall’Abbazia di S. Giovanni Battista a Collimento. Esiste, tuttavia, anche un riferimento più antico, risalente al 789-822, che cita la zona di San Mennato in Silva Plana, ritenuta un insediamento romano corrispondente all’intero territorio delle Ville. Ovviamente non si conosce la forma in cui l’edificio originario si presentava agli occhi del fedele, poiché esso ha subito variazioni nel corso del tempo (non a caso sono presenti affreschi realizzati sopra decorazioni più antiche). Si pensa anche che in principio l’edificio fosse adibito al culto pagano e che, successivamente, sia stato ampliato e consacrato come chiesa cristiana. Certo è che, per la sua edificazione, sono stati utilizzati materiali provenienti da costruzioni d’età romana del circondario (se ne trova riscontro nella presenza di frammenti di lapidi con iscrizioni latine nella parte sia interna che esterna delle pareti). D’altra parte è noto che questa prassi fosse particolarmente diffusa in tutte quelle zone che avevano ospitato centri romani (per l’Abruzzo, si pensi alla vicina Amiternum o anche ad Alba Fucens). Le motivazioni della procedura del riciclaggio di materiali d’età romana non sono, come si potrebbe superficialmente credere, solo economiche e pratiche: tramite essa l’architettura, e quindi la chiesa cristiana delle origini, voleva soprattutto dimostrare e mettere in risalto che Cristo aveva vinto sul paganesimo.
La chiesa è stata riaperta al culto nel 2001, dopo i lunghi lavori di restauro diretti dalla Soprintendenza delle Belle Arti e resi possibili anche grazie al contributo dei parrocchiani.